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giovedì 21 gennaio 2016

I furbetti...... assenteisti

Improvvisamente, dopo anni che le leggi in materia di licenziamenti dei "dipendenti" assenteisti, il nostro governo decide di fare, a tamburo battente, una ulteriore legge che prevede il licenziamento del dipendente su due piedi e la sospensione del superiore che ha chiuso un occhio, addirittura il carcere.
Come ha detto e ripet uto la signora Camusso, contraria a questa ennesima legge in materia, "le leggi già esistono", basta metterle in atto.
  La stretta a quei lavoratori nel pubblico, che come hanno sottolineato da esponenti dell'attuale governo, sono pagati da noi, è sicuramente una cosa lodevole se questo non signififa "persecuzione".
  Mi viene però in mente un'altra categoria di persone certamente pagate da noi e assenteisti impenitenti: i nostri politici, molti dei quali sono risultati assenti a oltre il 50% delle sedute parlamentari; alcuni sono ridultati assenti addirittura fino al 90%. Eppure a questi nostri "dipendenti" - siamo tutti noi a pagarli e profumatamente - seppure assenti, ogni mese ricevono puntualmente il loro stipendio con tutte le varie somme accessorie quali la indinnità di trasferta, la indennità di commissione ecc. Perchè questo assenteismo non viene stigmatizzato e penalizzato ? Non dico di ricorrere al "licenziamento" su due piedi ma di sospendere le loro prebende se non partecipano alla vita parlamentare con una intensità di almeno il 70% potrebbe essere sicuramente giusto.
Ancora più giusto sarebbe bloccare l'erogazione della pensione se non risultassero presenti e partecipanti ai lavori.
 Se si volesse andare a fondo del problema, finirebbe con l'emergere che per un motivo o per l'altro, non c'è ufficio che ha la sua percentuale di "furbetti". Così le cause durano anni dopo anni, per avere un documento si deve aspettare mesi, per avere risposte ai problemi insiti degli uffici, specie pubblici, passano tempi bibblici, sicuramente non rispettosi dei tempi della legge 241/90.
Cari lettori, penso sia venuto il momento di denunziare regolarmente tutti i soprusi, siano essi grandi o piccoli ai quali siamo sottoposti.