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sabato 2 maggio 2015

patriottismo

Ieri, 1° maggio, giorno di festeggiamenti ufficiali e sfilate con relative pavoneggiature di personalità di ogni grado, mentre Milano era stata presa d'assalto dai "soliti" protestatori "contro tutto e contro tutti, ho potuto vedere due episodi, in particolare, che da persona matura, mi hanno lasciato di stucco:
 Un signore, evidentemente con spirito patriottico, ha ritenuto, in un giorno di festa, di ESPORRE il SUO TRICOLORE, sulla balaustra del suo balcone. Azione del tutto ovvia in una nazione "democratica". Immediatamente questo distinto Signore è stato fatto oggetto di tiro di uova e altri oggetti, e insieme a lui, è stata presa di mira la NOSTRA BANDIERA: quel tricolore che aveva sfilato solo pochi giorni fa, in occasione della liberazione. Festa espropriata dai partigiani comunisti che hanno preferito sfilare con la bandiera rossa al canto di "bandiera rossa". Si espropriato perchè  molti partigiani che hanno anche perso la vita, erano di colore diverso dal rosso, e sono morti per il Tricolore.
Ebbene, nelle tante parole dei nostri parlamentari, non ho sentito una, dico una sola parola di condanna per l'episodio del "tiro alla bandiera". Se ben ricordo una volta, quando si era veramente fieri di essere italiani, esisteva il reato di "vilipendio alla bandiera" reato ritenuto gravissimo e perseguibile d'ufficio.
Il secondo episodio quando il coro di bambini ha cantato l'inno nazionale con "una novità" - così è stato presentato da alcuni giornalisti televisivi - il testo dell'inno nazionale italiano, è stato cambiato nella parte che originariamente dice "SIAM PRONTI ALLA MORTE" con la frase " siam pronti alla vita". Mi chiedo se chi ha pensato di cambiare la frase ha letto e studiato in quale contesto il sig. Mameli ha scritto questa frase. Mameli presuppone che i Patrioti italiani son pronti a SACRIFICARSI per la PATRIA fino all'estremo sacrificio. Il siamo pronti alla vita cosa c'entra con il significato dell'inno stesso? ASSOLUTAMENTE NIENTE.  Anche in questo caso nessuno ha parlato. Un Inno nazionale, quello che ci rappresenta e ci identifica in tutto il mondo e in tutte le manifestazioni "ufficiali" può essere cambiato così semplicemente, sol perchè a qualcuno non "piace" il sacrificio? Mi auguro che un fatto simile non si ripeta più. Già ebbi a notare che una sociologa ha accannato l'inno al "femminile" cioè ha sostituito la 1° parola "Fratelli" con sorelle. Diceva che era necessario spingere per la parità dei sessi. Grande ignoranza: in italiano, almeno fino a quando non verrà cambiato anche questo, in caso di soggetti sia maschili che femminili, si usa il "genere maschile": fratelli può indicare l'insieme; sorelle esclude la presenza dell'altro genere. Questo accadeva in pubblico ma non in una manifestazione ufficiale; la sostituzione di "morte" con "vita" è avvenuta in occasione di una manifestazione ufficiale, alla presenza di moltissimi parlamentari, di quasi tutto il governo - compreso un ridente presidente - di alte personalità civili e militari, e la cosa non può passare in silenzio.

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